La broncopatia cronica ostruttiva, nota come BPCO, è un insieme di malattie respiratorie che interessano polmoni e bronchi e provocano difficoltà a respirare, con conseguente riduzione della funzionalità polmonare.
È una malattia di cui si parla poco, che spesso viene sottovalutata, ma che insorge lentamente, solitamente dopo i 40 anni, che peggiora con l’avanzare dell’età e che risulta difficile da diagnosticare e curare.
Gli esperti prevedono che entro il 2020 la BPCO diventerà la terza causa di morte nel mondo; in quanto le persone colpite dalla malattia arrivano ad avere disabilità gravi che peggiorano con il passare del tempo.
In questi casi, è fondamentale la prevenzione, iniziando dall’abolizione del fumo, una delle prime cause di questa malattia.
Broncopatia cronica ostruttiva: quali sono i sintomi?
La pericolosità della diagnosi tardiva della malattia è data dal fatto che, solitamente, gli effetti sono comuni e riconducibili alla bronchite cronica che, se trascurata, può diventare ostruttiva con l’insorgere della dispnea.
I principali sintomi della malattia sono:
- dispnea (difficoltà a respirare)
- tosse persistente
- dolore durante la deglutizione
- produzione eccessiva di catarro e muco
- respiro sibilante
- fiato corto
- febbre
- brividi
- dolori articolari
- faringite
- raucedine
- oppressione al torace
- debolezza
- disturbi del sonno
Chi soffre di BPCO è particolarmente predisposto ad avere influenze e difficoltà respiratorie, uno dei campanelli d’allarme è avere il fiato corto durante un semplice sforzo fisico.
Ad oggi, purtroppo, non esiste ancora una cura, ma le terapie e le modifiche dello stile di vita, possono notevolmente aiutare a sentirsi meglio, a rimanere più attivo e a rallentare il progredire della malattia.
Cause BPCO: scopriamole insieme
La maggior parte dei casi di broncopneumopatia cronica ostruttiva si verifica in seguito all’esposizione protratta alle sostanze irritanti che danneggiano polmoni e bronchi.
Sicuramente una delle maggiori cause è il fumo di sigaretta; infatti il fumatore rischia circa 13 volte di più di morire di questa malattia rispetto ad un non fumatore.
La comparsa di BPCO può essere favorita da:
- fumo passivo
- inquinamento dell’aria
- fumi chimici
- polveri ambientali o presenti sul luogo di lavoro
- infanzia caratterizzata da numerose infezioni respiratorie
In alcune persone un ruolo determinante potrebbe avere anche una malattia genetica detta deficit di alfa 1 antitripsina.
Come si arriva a una diagnosi di BPCO?
Il medico diagnostica la BPCO basandosi sui sintomi, sull’anamnesi del paziente e dei suoi familiari e sui risultati degli esami.
Ovviamente si ricorrerà ad esami specifici e mirati per avere la sicurezza di una diagnosi certa come:
- spirometria, si tratta di un esame della funzionalità polmonare
- radiografia o TAC toracica
- emogasanalisi, così da verificare la quantità di ossigeno presente nel sangue
Una volta diagnosticata la malattia sarà necessario smettere di fumare e avere uno stile di vita più sano ed equilibrato.