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Anedonia significato, cause e cura

Anedonia non provare più piacere
Anedonia non provare più piacere

La felicità. Tutti la desideriamo e la ricerchiamo. Non risulta essere solo un bisogno psicologico, ma il benessere è psico-fisico. Infatti la felicità stimola tutto l’organismo, per esempio a livello immunitario, il suo effetto è ampiamente dimostrato e riconosciuto. Tuttavia capita di non riuscire più a provare soddisfazione o interesse per aspetti che prima ci recavano piacere. Stiamo parlando di anedonia, vediamo cosa significa, quali ne possono essere le cause e cosa si può fare per uscirne.

Anedonia significato

Questo termine deriva dal greco. Il prefisso “an”, negativo, e “hēdonē” che significa piacere. L’anedonia si riferisce all’incapacità di provare piacere, soddisfazione o appagamento o più semplicemente interesse per le solite attività piacevoli della vita. Questa condizione può essere un tratto, presente dall’infanzia o pervasiva, che si verifica in un dato momento. Può coinvolgere ogni ambito della vita o essere parziale perché riguarda solo alcune attività nello specifico. Oltre a ciò un’ulteriore distinzione riguarda le componenti appetitive (il desiderio), motivazionale (l’attivazione, l’approccio e l’eccitazione) e consumatorie (soddisfazione al raggiungimento dell’obiettivo).

Gli ambiti della vita che possono essere interessati, sono la sfera sociale, ovvero le relazioni interpersonali sia tra familiari che amici, o quella fisica, come per esempio il piacere di mangiare o dei rapporti sessuali.

Il termine medico “anedonia” vede la sua origine alla fine del Novecento dallo psicologo francese Théodule-Armand Ribot che concentrò i suoi interessi sulla psicofisica e in seguito sulla psicofisiologia.

Il senso di benessere e di felicità in questo caso, dal punto di vista della psicologia riguarda l’edonismo e non l’eudaimonia.

Edonismo definizione e differenza con eudaimonia

La felicità e il benessere sono stati e sono tuttora oggetto di molti studi. Allorché un tempo era considerato un grande campo unico, gli studiosi si sono resi conto che in realtà si divide in due aree diverse tra loro, ma che concorrono entrambe alla felicità. La loro denominazione ha le sue radici per ambedue nella filosofia greca, ma diciamo che possiamo racchiuderne il significato così:

  1. Edonismo: è una felicità tangibile, a breve termine e strettamente legata al soddisfare i nostri desideri e necessità ed inoltre è molto intensa.
  2. Eudaimonia: si basa sullo sviluppo personale, richiede tempo e sforzo, è legata a degli obiettivi e dei propositi che ci si pongono e l’intensità dei sentimenti di felicità dipenderà dalla grado di raggiungimento degli obiettivi.

Anedonia cause

Lo stato emotivo perde ogni variazione, diventa come livellato, omogeneo. Tuttavia non è considerato un disturbo a sé stante, ma bensì un sintomo. Questo disinteresse cronico è riscontrato in svariate patologie sia mediche che psichiatriche. Per di più può essere causato anche dall’alcolismo o l’abuso di droghe.
Gli studi hanno riscontrato una stretta relazione della perdita di gioia e interesse con i circuiti cerebrali detti dopaminergici. Tuttavia, essendo un fenomeno complesso e non essendo gli unici circuiti ad essere coinvolti nei sentimenti di piacere e benessere, è necessario riconoscere che i fattori determinanti possono essere diversi, dalla genetica, al contesto ambientale, sociale e culturale e probabilmente concorrono al suo esordio combinati tutti insieme.

privazione di edonismo o gioia

Anedonia depressione

Forse primo fra tutti potremmo pensare alla depressione. Spesso il senso di appiattimento dello stato emotivo caratterizza lo stato depressivo. I segni che si possono riscontrare anche dall’esterno sono l’invariabilità delle espressioni facciali, poca reazione agli stimoli esterni, mutismo e poca interazione con l’ambiente. Tuttavia bisogna sottolineare che il quadro della depressione comporta, oltre alla privazione di edonismo, tutto un insieme di sintomi variegati tra loro. D’altro canto anche l’anedonia non comporta obligatoriamente sentimenti di tristezza intensi e prolungati o autosvalutazione.
Questo dimostra l’importanza di analizzare con cura il quadro completo della persona, per giungere alla reale causa di questa assenza di gioia.

Schizofrenia e disturbi psicotici

Il legame tra schizofrenia e anedonia non è inequivocabile. Se da un lato si ritiene che l’anedonia sia un chiaro sintomo di schizofrenia, dall’altro si pensa che l’anedonia sociale in particolare contribuisca all’insorgenza di psicosi.

Morbo di Parkinson

Nel caso dei pazienti con il morbo di Parkinson questo disturbo affettivo è relativamente consueto, anche se non in maniera grave. La causa non è attribuita al lato neurologico, bensì è associato ad un’alterazione del circuito dopaminergico fronto-temporo-subcorticale. L’incidenza potrebbe riguardare all’incirca il 40% dei pazienti parkinsoniani.

Malattie correlate

Per quanto riguarda i disturbi psicopatologici, si possono elencare le seguenti malattie che possono avere tra i sintomi anedonia:

  • schizofrenia,
  • autismo,
  • sindrome di Asperger,
  • disturbo bipolare,
  • disturbo ciclotimico,
  • malattia di Huntington,
  • disturbo di personalità,
  • disturbo depressivo maggiore,
  • distimia,
  • disturbo da stress post-traumatico.

Altre patologie correlate a questo sintomo sono:

  • demenza vascolare (maggiormente conseguenza di un ictus),
  • morbo di Parkinson,
  • morbo di Alzheimer.

Anedonia cure

anedonia come uscirne

Chiunque ne sia colpito si chiederà davanti all’anedonia come uscirne. Non esiste un protocollo di cura standard da usare per tutti, perché non è una malattia che richiede un antibiotico specifico e via. Essendo un sintomo non sarebbe nemmeno saggio accontentarsi di qualche cura o rimedio naturale dietro il consiglio di un amico.

La privazione di piacere come tratto o pervasivo, totale o parziale è un sintomo di diverse patologie importanti da assolutamente non sottovalutare. Purtroppo ne è una dimostrazione la tragedia che investì i personaggio televisivo Lory Del Santo nel 2018, quando suo figlio si suicidò a seguito di una prolungata anedonia ritenuta correlata ad un altro disturbo psicopatologico.

Di conseguenza in presenza di questa condizione è essenziale rivolgersi ad uno specialista, il quale dovrà indagare in maniera accurata ed approfondita per determinare la reale causa sottostante questa assenza di edonia. In questo modo valuterà la cura adatta e personalizzata in grado di aiutare il paziente. Questa potrà comportare delle sedute psichiatriche o altri supporti come farmaci adatti alla patologia di fondo.

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