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Celiachia e probiotici per ridurre i disturbi intestinali

celiachia e probiotici

Per ridurre i disturbi intestinali celiachia e probiotici possono essere dei buoni alleati. Infatti, nonostante chi è affetto da celiachia spesso faccia il possibile per seguire una dieta rigorosa, i problemi digestivi possono permanere. Alcuni studi recenti dimostrano che l’utilizzo di probiotici può essere un valido aiuto.

Considera che circa il 38% dei celiaci avverte sintomi da irritabilità intestinale e una delle responsabili, molto probabilmente, è la disbiosi, una forte alterazione della flora batterica intestinale. Sulla base delle più recenti osservazioni, alcuni gruppi di studio e ricerca hanno stabilito di testare l’effetto dei probiotici su pazienti affetti da celiachia e con sintomi di intestino irritabile soggetti a dieta senza glutine.

Condividiamo con te i risultati e alcune indicazioni che ti saranno utili per scegliere un buon integratore probiotico.

Cosa dicono le ricerche su celiachia e probiotici?

Durante le ricerche su celiachia e probiotici, pazienti che hanno partecipato alla ricerca sono stati esposti a un trattamento della durata di 6 settimane. É stato loro somministrato a chi un placebo, ad altri un mix di probiotici quotidianamente, a 40 miliardi di UFC. I risultati clinici hanno ampiamente dimostrato che i probiotici sono stati in grado di diminuire i sintomi digestivi, anche il dolore percepito.

Non solo, il cambiamento è stato avvertito anche a livello di batteri intestinali, con aumento di bifidobatteri e lattobacilli come il Lactobacillus.

Fino a questo momento solo pochi studi avevano analizzato i probiotici in soggetti celiaci, ma le prove a favore della loro efficacia erano molto incoerenti tra loro. I ricercatori dello studio del quale ti stiamo parlando ritengono che una delle ragioni dei buoni risultati ottenuti potrebbe nascondersi nella modifica positiva a livello dei batteri intestinali, cambiamento che non era stato avvertito nelle ricerche precedenti.

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Cosa succede all’intestino di un celiaco?

Quando la barriera dell’intestino funziona correttamente, il peptide che proviene dal glutine deve rimanere nell’intestino ed eventualmente essere escreto con le feci. Purtroppo non sempre questo avviene, dato che una parte dei peptidi riesce a passare attraverso la parete dell’intestino tenue. Questo processo può avvenire anche nelle persone sane, soprattutto in caso di sindrome dell’intestino permeabile, ma è più probabile nelle persone celiache. Infatti, è stato recentemente compreso che a seguito di mutazioni genetiche, in caso di celiachia la barriera intestinale è più fragile e agevola il passaggio di sostanze che solitamente rimangono nel lume intestinale.

Conseguentemente a questo specifico tratto genetico, il sistema immunitario di un celiaco avverte come pericolosi e dannosi questi peptidi, innescando nei loro confronti una risposta infiammatoria che danneggia l’intestino stesso. Si tratta di una risposta autoimmune al glutine che si verifica solo nelle persone celiache.

Microbiota e celiachia

Il microbiota intestinale è un nodo fondamentale tra cause e i sintomi associati alla celiachia. In cosa consiste? É il gruppo di microrganismi che abitano l’intestino. In sostanza, sono la prima linea di difesa in caso di attacco di agenti patogeni o fattori esterni.

Quando l’intero ecosistema intestinale funziona correttamente si occupa di aspetti fondamentali a livello di regolazione del sistema metabolico, enzimatico e immunitario. Al contrario, in presenza di alterato microbiota intestinale, come avviene nei soggetti con celiachia, sorgono delle disfunzioni come:

  • maggior permeabilità intestinale;
  • sostanze tossiche e peptidi attraversano la parete dell’intestino;
  • insorgenza di una risposta autoimmune che causa danni a livello intestinale.

Naturalmente è chiaro che preservare l’equilibrio del microbiota intestinale è importante per ognuno di noi, sia per gli individui più a rischio che per gli individui sani. Infatti, quando la flora batterica è integra e sana consente di prevenire le malattie associate all’aumento della permeabilità intestinale, come artrite, psoriasi, stanchezza cronica.

Celiachia e probiotici: qual è il nesso?

I probiotici possono intervenire riducendo l’infiammazione, migliorando le attività della barriera intestinale e accrescendo direttamente la tolleranza al glutine. Infatti, recenti ricerche hanno portato in luce che gli enzimi prodotti da vari probiotici  sono in grado di scomporre il glutine non digerito in frammenti con un  grado di tossicità minimo per le persone celiache.

Alcuni esperimenti in corso già stanno dimostrando quanto utilizzare i probiotici possa ottimizzare il quadro clinico, sia in presenza di sintomi che permangono dopo una dieta priva di glutine, sia nei soggetti in cui la patologia è attiva perché non seguono la dieta.

In breve: scegliere di avvalersi dei probiotici per mantenere un microbioma intestinale sano può essere una soluzione vincente per prevenire la celiachia in chi ha una predisposizione genetica, migliorare i sintomi nelle persone già affette e persino aiutare a curare la patologia.

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Celiachia: come scegliere un buon integratore probiotico

Dare probiotici alle persone celiache è particolarmente utile, specialmente a chi ha una sintomatologia simile alla sindrome dell’intestino irritabile. Per essere valido nel facilitare l’equilibrio della flora intestinale, un integratore probiotico deve avere alcune peculiarità:

  1. Al suo interno deve contenere microrganismi vivi e la loro quantità dichiarata in etichetta deve rimanere la stessa fino alla data di scadenza;
  2. l’integratore deve essere resistente al punto di permettere che il batterio raggiunga l’intestino ancora vivo;
  3. per consentire una veloce colonizzazione, deve aderire ottimamente alle cellule intestinali;
  4. deve essere in grado di resistere all’azione dei succhi gastrici, dei sali biliari e degli enzimi intestinali;
  5. non deve causare reazioni immunitarie.

FAQ sull’argomento

Mentre i fermenti lattici non riescono a sopravvivere durante il loro passaggio nello stomaco, i probiotici sono in grado di resistere e raggiungere vivi l’intestino garantendo un beneficio all’intero organismo.

Non si può assumere probiotici in caso di immunodeficienza, spesso causata da chemioterapia o dalla presenza del virus HIV.

Generalmente l’effetto benefico dei probiotici a livello intestinale inizia a manifestarsi circa dopo 3-4 settimane dall’inizio del trattamento.

I probiotici intestinali più frequentemente usati comprendono i Bifidobacterium, Bacillus, Enterococcus, Escherichia, Lactobacillus e Streptococcus.

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Argomento: Celiachia e probiotici per ridurre i disturbi intestinali

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