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Vaiolo delle scimmie 13 domande sull’argomento

vaiolo delle scimmie

In questo articolo vogliamo dare risposta a 13 domande sul vaiolo delle scimmie, una malattia infettiva di cui si sta parlando nuovamente negli ultimi mesi. Causata dall’ortopoxvirus e dichiarata eradicata nel 1980 tramite una risoluzione dell’OMS, purtroppo ad oggi è ancora endemica in molti paesi dell’Africa centro-occidentale. Come si presenta, come si può prendere, quali conseguenze ha nei bambini, qual è la cura, quanto dura e quali sono i rischi in termini di mortalità sono solo alcune delle domande alle quali daremo risposta.

1. Vaiolo delle scimmie cos’è?

Si tratta di una zoonosi, ossia una malattia infettiva degli animali, che può essere trasmessa all’uomo proprio tramite il contatto con un esemplare infetto. Come avviene la trasmissione? Tramite saliva, contatto diretto e altri liquidi corporei.

Il “Monkeypox”, o vaiolo delle scimmie, ha preso questo nome perché l’infezione è stata riconosciuta per la prima volta nelle scimmie nel 1958. Per i primi casi nell’uomo bisogna risalire al 1970. Da dove viene? Anche se la sua origine non è stata accertata, si pensa che venga trasmesso da roditori delle foreste pluviali dell’Africa centrale e occidentale.

2. Cosa provoca il vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie (MPX), è una malattia infettiva causata dall’ortopoxvirus, un virus simile a quello che causa il vaiolo (diverso dal vaiolo per diffusione e gravità minore) e il vaiolo nel virus dei bovini.

Questa malattia infettiva inizia negli esseri umani con sintomi quali febbre, mal di testa, brividi, debolezza, linfonodi ingrossati e dolore muscolare. Successivamente, circa entro tre giorni, compare anche un’eruzione cutanea che colpisce prima il viso e si diffonde poi ad altre parti del corpo, incluso mani e piedi. Le lesioni cutanee si sviluppano sotto forma di papule, seguite da vesciche, pustole e, nell’ultima fase, croste. Queste lesioni, in maniera diversa da quanto si verifica nel caso della varicella, si evolvono omogeneamente. Nella maggior parte dei casi, si tratta di una malattia autolimitante della durata di circa un mese o meno, fino a completo recupero.

Cosa fare in presenza di sintomi?

La trasmissione da uomo a uomo avviene attraverso il contatto stretto con una persona affetta da eruzione cutanea da vaiolo delle scimmie. Oppure, può avvenire attraverso un contatto diretto con faccia, pelle, bocca (incluso il contatto tramite rapporti sessuali) .
È probabile che la malattia infettiva si diffonda attraverso il contatto con i fluidi corporei di un animale infetto. Può capitare, ad esempio, che l’animale morda una persona oppure un soggetto potrebbe inalare alcune goccioline che si trovano nell’aria contaminate dal virus.
La trasmissione diretta da uomo a uomo è meno comune anche se può avvenire, tramite contatto con la pelle, bocca e contatto sessuale.
Può esserci trasmissione anche da madre a feto nel caso delle donne in gravidanza.

6. Come si manifesta il vaiolo delle scimmie?

I sintomi evidenti di questa malattia infettiva includono un’eruzione cutanea che appare come macchie rosse piatte. Successivamente, queste macchie si trasformano prima in pustole e poi in croste nell’arco di qualche giorno.
Probabilmente, coloro che prima del 1981 sono stati vaccinati contro il vaiolo (vaccinazione poi sospesa in quell’anno) hanno un rischio inferiore di infezione da monkeypox a causa della similarità dei due virus.

Vaccinazione vaiolo delle scimmie

Attualmente in Italia viene offerto gratuitamente il vaccino a tutte quelle categorie considerate ad alto rischio come ben descritto dalla Circolare ministeriale (08/2022) numero 35365.

9. Vaiolo delle scimmie casi Italia qual è la situazione?

vaiolo delle scimmie vaccino

Il sito del Ministero della Salute aggiorna quotidianamente il bollettino della situazione in Italia riguardante il numero di casi di monkeypox.

Situazione in Europa

Anche sul sito dell’European Centre for Disease Prevention and Control è possibile conoscere in tempo reale la situazione in Italia e in Europa.

I rischi possono includere lo sviluppo di broncopolmoniti, encefaliti, sepsi e alcuni tipi di infezioni cutanee e della corna. I soggetti più esposti a complicazioni sono le donne in stato interessante, soggetti con sistema immunitario compromesso e i bambini.

11. Vaiolo delle scimmie bambini: quali sono i sintomi?

Considerando che la maggior parte delle infezioni è trasmessa sessualmente, i bambini e le donne in gravidanza non sono gli obiettivi più vulnerabili ed esposti alla malattia infettiva. Inoltre, i sintomi dell’infezione da vaiolo delle scimmie nei più piccoli sono simili a quelli dei soggetti adulti.

Incubazione

Infatti, dopo una fase di incubazione che va dai 6 a 16 giorni, i bambini avvertono i primi sintomi come febbre, mal di testa, dolori muscolari, ingrossamento dei linfonodi, brividi e affaticamento. Successivamente, l’eruzione cutanea sviluppa vesciche o pustole che iniziano sul viso e possono interessare anche i palmi delle mani, le piante dei piedi e i genitali.

12. Come si cura il vaiolo delle scimmie?

Non esiste ancora una cura provata e sicura per il vaiolo delle scimmie. Ad oggi, vengono utilizzati dei farmaci antivirali come tecovirimat e brincidofovir, anche se non sono stati preparati come trattamenti specifici per questa malattia infettiva.
I morti confermati sono davvero pochi a confronto con le migliaia di casi di contagio. Si parla di circa 1 decesso su 10 mila contagiati. In Africa dove la malattia è ancora endemica la percentuale di decesso oscilla tra l’1 e il 10%. I più colpiti, coloro quindi che sono più esposti a complicazioni gravi e morte, rimangono i bambini e i soggetti immunodepressi.

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