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Morbo di Graves-Basedow

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Il morbo di Graves-Basedow è una malattia autoimmune ed è la più comune causa di ipertiroidismo a livello mondiale, con un’incidenza media che si aggira intorno al 1.5-3% della popolazione. 

Conosciuto anche come gozzo tossico diffuso, visto l’aumento uniforme del volume tiroideo, con assenza di formulazione nodulari, il morbo predilige soprattutto le donne, si manifesta a qualsiasi età, anche se più frequentemente oltre i 60 anni. 

Ma perché è autoimmune?

Purtroppo perché il sistema immunitario colpito dalla patologia, riconosce come estranea all’organismo la tiroide e la attacca producendo degli anticorpi contro il recettore TSH, situati proprio nelle cellule della tiroide. 

I recettori vengono stimolati dagli anticorpi e inducono una iperproduzione di ormoni tiroidei, T3 e T4.

Cerchiamo allora di capire meglio quali sono sintomi, cause e possibili trattamenti.

Sintomi Morbo di Basedow

Molti pazienti non se ne rendono conto fino a quando la malattia non acuisce i suoi sintomi, rendendoli piuttosto intensi e gravi, oppure solo in seguito a una normale visita endocrinologica di controllo o a semplici analisi del sangue. 

Ma come è possibile?

aritmie cardiache dovute alla malattia
fuoriuscita dell'occhio dall'orbita
viso con rossore e infiammazioni

Questo è dato dal fatto che l’esordio della malattia può essere accompagnato da segni e sintomi piuttosti lievi, sfumati e che spesso possono far pensare ad altre patologie. 

I primi a comparire sono soprattutto i disturbi di ordine psichico, che si mantengono anche nella fase conclamata del morbo di Basedow; il paziente può così lamentare ansia, difficoltà all’addormentarsi, emotività eccessiva, irritabilità, inquietudine, facile preoccupazione per motivi irrilevanti o del tutto assenti, depressione, disturbi dell’ideazione, tremori e facile affaticabilità mentale.

Nella fase conclamato, invece, il morbo si accompagna da altri sintomi più tipici, quali: tachicardia, aritmie, stanchezza, debolezza, intolleranza al caldo con abbondante sudorazione, episodi di arrossamento del volto e del collo, disturbi mestruali fino all’amenorrea, calo della libido e della fertilità, disturbi dell’alvo con frequenti episodi diarroici, aumentato volume della tiroide (gozzo), fiato corto, onicolisi, tremori alle mani e in alcuni casi aumento di peso. 

Un segno tipico del morbo di Basedow è l’esoftalmo, condizione in cui si verifica una protrusione del bulbo oculare fuori dall’orbita, divenendo sporgenti e fissi fino a donare al viso un aspetto “spiritato”.

Inoltre, è importante sapere che, il collo del paziente affetto da morbo di Basedow può presentare un rigonfiamento nella regione anteriore a causa del gozzo.

La storia della malattia, purtroppo, non ha mai un andamento uniforme, ma si caratterizza per l’alternanza di remissioni e recidive.

Quali sono le cause del morbo di Basedow?

Rispetto ad altre patologie, le cause del morbo risultano essere ancora sconosciute o vaghe, però sicuramente alla base di tutto c’è una forte matrice autoimmune della malattia, influenzata da un’accentuata componente ereditaria e genetica.

Nel siero dei pazienti è infatti possibile ritrovare anticorpi anomali diretti prevalentemente contro il recettore del TSH. 

Tipicamente l’insorgenza del morbo di Basedow-Graves è favorita da un momento di forte stress psichico o dell’organismo, proprio perché il sistema immunitario in caso di sofferenza può dar luogo a malfunzionamenti in soggetti predisposti. Anche il fumo, gli estrogeni e la gravidanza sono fattori che ne favoriscono l’insorgenza.

Terapia per il morbo di Basedow

La terapia del Morbo di Basedow ha lo scopo di ridurre la quantità di ormoni tiroidei circolanti e a tal fine si avvale di farmaci tireostatici, le tionamidi, con azione immunosoppressiva. Questi medicinali sono rappresentati dal metimazolo, dal propiltiouracile (preferito in gravidanza) e, in seconda istanza, da carbonato di litio e propranololo.

La terapia farmacologica del morbo di Basedow deve essere protratta a dosi gradualmente decrescenti, fino alla remissione della sindrome da ipertiroidismo. 

Purtroppo però, la cura farmacologica può non dare i risultati sperati oppure deve essere interrotta per i vari aspetti collaterali, allora il medico può decidere di asportare chirurgicamente buona parte della ghiandola tiroide o trattarla con iodio radioattivo.

Importante: l’esoftalmo deve essere trattato ma a parte, basterà avvalersi di lubrificanti oculari, cortisonici, radioterapia dell’orbita, fino ad arrivare in casi limite, al trattamento chirurgico correttivo.

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